Carlo Carafa  (strangolato in Castel Sant’Angelo il 5 marzo 1561).

Paolo IV il 7 giugno 1555 creò cardinale diacono il nipote Carlo Carafa, figlio di suo fratello maggiore Giovanni Alfonso.

Carlo, nato nel 1517, pur avendo condotto una vita sregolata da uomo d’arme seppe ingraziarsi lo zio convincendolo della propria conversione e grazie alla sua ipocrisia ottenne, sfruttando le mancanze del pontefice nella politica e fatti d’armi, la Segreteria di Stato.

Fino al gennaio 1559 ingannò il pontefice, mascherando il vero scopo di arricchirsi e nascondendo la sua vita scandalosa, non ebbe remora a trascinare la chiesa e la Francia in una guerra contro la Spagna, di usare il tradimento e la calunnia.

Paolo IV, per natura orgoglioso e irascibile, si rese conto solamente da anziano di essere stato plagiato dal nipote, al quale si erano affiancati i fratelli Giovanni, duca di Paliano, e Antonio marchese di Montebello e padre del cardinale Alfonso Carafa. A tradirli fu la loro sempre crescente bramosia di denaro.

Il 27 gennaio del 1559 il papa dopo averli privati d’ogni beneficio economico gli impose di lasciare Roma. Il duca di Paliano si macchiò di un ulteriore omicidio: saputo del tradimento della moglie Violante d’Alife con Marcello Capece uccise di propria mano l’amante (26 luglio 1559) e istituì un tribunale segreto, con l’approvazione dei suoi, per giudicare la moglie. Giudice egli stesso e affiancato dal fratello di Violante Ferrante d’Alife e dallo zio Lionardo Cardine e da un parente Gian Antonio Toralto. Il giudizio fu la morte della donna, nonostante fosse in stato di gravidanza, ad eseguirla il fratello (29 agosto).

Il cardinale Carlo Carafa ritornò a Roma, per l’elezione del nuovo pontefice Pio IV (dicembre 1559), alla quale si adoperò molto per riacquistare il suo potere. Pio IV, il 7 giugno, fece arrestare le persone coinvolte nel duplice omicidio di Violante d’Alife e di Marcello Capece unitamente al cardinale Alfonso e Carlo Carafa. Il cardinale Alfonso accusato di aver sottratto una cassetta con gioie a Paolo IV in punto di morte fu in seguito scarcerato. Carlo Carafa fu strangolato in Castel Sant’Angelo il 5 marzo 1561 gli altri decapitati nello stesso giorno. Il corpo del cardinale fu portato a S.Maria in Traspontina e in seguito traslato nella cappella Carafa di S.Maria sopra Minerva.

L’indagine giudiziaria era stata affidata a Girolamo Federici governatore di Roma e al procuratore fiscale Alessando Pallantieri.

Sotto il pontificato di San Pio V la figura del cardinale Carafa fu riabilitata e il 7 giugno 1571 fu decapitato Alessandro Pallantieri.

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