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BERGOGLIO Jorge Mario, S.I. nato in Buenos Aires 17 dicembre 1936; ordinato 13
dicembre 1969, eletto alla Chiesa titolare di Auca 20 maggio 1992;
consacrato 27 giugno 1992; promosso Coadiutore di Buenos Aires 3 giugno
1997; succeduto per coadiutoria 28 febbraio 1998; da Giovanni Paolo II
creato e pubblicato nel Concistoro del 21 febbraio 2001; del Titolo di S.
Roberto Bellarmino; Arcivescovo
di Buenos Aires; Ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina e
sprovvisti di Ordinario del
proprio rito. Congregazioni:
Per il Culto Divino e la Disciplina per il Clero, per gli Istituti di vita
consacrata e le Società di vita apostolica. Consiglio: Pontificio per la
Famiglia. Commissione:
Pontificia per l’America Latina. | |
VERSIONE DEFINITIVA |
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NOTE ALLA:
Spiegazione ufficiale[1]
dello stemma definitivo di Francesco Nei tratti, essenziali[2],
il Papa Francesco ha deciso di conservare il suo stemma anteriore, scelto
fin dalla sua consacrazione episcopale e caratterizzato da una lineare
semplicità. Lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità
pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI[3]
(mitra collocata tra chiavi decussate d’oro e d’argento, rilegate da un
cordone rosso). In alto, campeggia l’emblema dell’ordine di provenienza
del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato
dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è
sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero[4].
In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo
l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di
Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe,
patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica,
infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano[5].
Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa ha inteso esprimere la
propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San
Giuseppe.
[1]
www.vatican.va/holi_father/francesco/el
[2] Ha cambiato: i metalli della
stella e del fiore di nardo, passando dall’argento all’oro;
[3] Con la sola esclusione del
pallio.
[4] Sono stati usati all’interno del
cristogramma, a seconda delle epoche, con vari colori o
smalti.
[5] Non si trovano riscontri su
quanto affermato riguardo alla "tradizione ispanica". Numerosissimi
dipinti lo raffigurano con fiori di giglio o di mandorlo. Nei lessici
italiani di iconografia cristiana viene sempre citata la verga gigliata.
L'iconografia risale alla "Storia di Giuseppe falegname" riportata dagli
scritti apocrifi: Protoevangelo di Giacomo e lo pseudo-Tommaso: “Giuseppe a 89 anni, rimasto vedovo,
venne chiamato dal sommo sacerdote insieme ai vedovi della Giudea, per
scegliere tra di essi, lo sposo della dodicenne vergine Maria. Ciascun
vedovo consegna il proprio bastone che vengono deposti nel Santo. Quando
vengono ritirati, quello di Giuseppe appare fiorito e una colomba "uscì
dal bastone e volò sul capo di Giuseppe”. Il nardo viene citato anche nel Vangelo di
Marco 14,3. | |
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Foto di Papa
Francesco (visita in Molise del 5 luglio 2014). |
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